Lezione Spettacolo sulla Grande Guerra a Scuola
L’8 marzo i ragazzi di terza dell’Istituto Comprensivo di Rosà, A.G.Roncalli, assisteranno alla narrazione degli eventi della prima guerra nell’ambito del ricordo del centenario. Il 9 agosto 1916 è il primo giorno di pace di Gorizia italiana e, in questa lezione-spettacolo vogliamo raccontare la storia proprio partendo da giorni di pace e non di conflitto.
La storia avvincente dell’eroe Aurelio Baruzzi e della bandiera italiana è messa in scena dalla compagnia Theama Teatro con il contributo della Regione Veneto. Scarica la locandina dell’evento (link).
- La presa di Gorizia diventa pretesto per raccontare la storia di un Paese in guerra, attraverso le parole dei protagonisti, recuperando quelle gesta e quegli episodi che manifestarono un forte desiderio di rivalsa e di rivincita. Una storia che si esprimeva anche attraverso dei simboli di unità, primo fra tutti la bandiera tricolore.-
E’ uno spettacolo che va oltre la lezione di storia e diventa una lezione civica, un motto all’unità e i valori della patria ricevuti da tante persone normali che si sono trovate a combattere per la propria terra. La lezione spettacolo con gli attori di Theama Teatro si basa su fonti e citazioni tratte da “Quel giorno a Gorizia” di A. Baruzzi”; “La presa di Gorizia” di T. Ficalora.
LA BANDIERA ITALIANA
- Nel 1996, con legge n. 671 del 31 dicembre, è stata istituita la giornata del Tricolore per celebrare il bicentenario della nascita a Reggio Emilia del tricolore italiano, che avvenne ufficialmente il 7 gennaio 1797, quando il Parlamento della Repubblica Cispadana, su proposta del deputato Giuseppe Compagnoni, decreta "che si renda universale lo Stendardo o Bandiera Cispadana di Tre Colori Verde, Bianco, e Rosso, e che questi tre Colori si usino anche nella Coccarda Cispadana, la quale debba portarsi da tutti". La bandiera della repubblica è il tricolore italiano: verde, bianco e rosso, a bande verticali e di eguali dimensioni.-
RICORDARE LA STORIA
Tre date importanti nello svolgersi delle vicende del primo conflitto mondiale: 24 maggio 1915 (entrata in guerra dell’Italia), 9 agosto 1916 (entrata dell’esercito italiano in Gorizia), 4 novembre 1918 (sigla dei trattati di Pace)
IL TESTO INTEGRALE DELLA PRESENTAZIONE
LEZIONE SPETTACOLO PER GLI STUDENTI DELLE SCUOLE SECONDARIE DI SECONDO GRADO E CLASSI TERZE DELLE SCUOLE SECONDARIE DI PRIMO GRADO
9 AGOSTO 1916
PROGETTO DIDATTICO
Nell’estate del 1918 ebbe luogo il combattimento che passò alle cronache e poi alla storia come la “battaglia del solstizio. Durante gli scontri tra l’esercito italiano e quello nemico cadde, sui cieli del Montello, Francesco Baracca. La fatalità volle che nello stesso giorno, a Fagerè sul Piave, cadeva prigioniero Aurelio Baruzzi, romagnolo come Baracca, classe 1897, accorso volontario nel 1915, la Medaglia d’oro che l’8 agosto 1916 innalzò a Gorizia la prima bandiera italiana. Dopo la prigionia, Baruzzi tornerà in Italia attraverso la Svizzera il 10 novembre 1918. “E’ giorno di grande gioia – scrive nel suo diario – per me e per i miei amici, con i quali ho vissuto le vicende di questo interminabile viaggio sino ai confini della Patria, che finalmente rivediamo a Chiasso, nella sua meravigliosa cornice di monti”. In queste memorie c’è la cronistoria di quella guerra di trincea vissuta da un soldato la cui motivazione della medaglia d’oro concessagli il 4 settembre 1916 è presentata in questi termini: “comandante di un reparto di bombardieri a mano, si slanciava per primo in un camminamento austriaco, catturandovi uomini e materiali. […] Più tardi partecipava al passaggio a guado dell’Isonzo, si spingeva in Gorizia e nella stazione innalzava la prima bandiera italiana”. La battaglia per la conquista della città di Gorizia fu un’azione lunga e articolata. Nata come impresa da contrapporre alla “spedizione punitiva” austriaca avvenuta in trentino, mirava, soprattutto a rispondere con una prova di forza alle convinzioni dell’esercito austriaco che davano indebolita e la nostra capacità bellica italiana. L’attacco decisivo, iniziato il giorno sei del mese di agosto, vede impegnate diverse brigate e si conclude il giorno nove con la conquista della città.
La storia dei fatti di Gorizia è il racconto di imprese compiute da uomini che vivevano il proprio ruolo di soldati con la semplicità di robusti valori civili acquisiti dal patrimonio culturale presente nella società contadina e con quella calda umanità paesana che furono la vera forza etica di un’Italia ancora cetuale in cui le masse rurali assumevano solo allora i pieni diritti di cittadini dello Stato. Il centro dell’attenzione di tutta la vicenda si può spostare sulla bandiera italiana. Questo è confermato dalle parole dello stesso Baruzzi, quando afferma che all’ordine impartitogli dal suo comandante, di ritirarsi da Gorizia per attendere il grosso delle nostre truppe, gli vennero le lacrime agli occhi al pensiero della bandiera italiana che sarebbe rimasta sola sul tetto della stazione dove lui stesso l’aveva piantata. La presa di Gorizia diventa pretesto per raccontare la storia di un Paese in guerra, attraverso le parole dei protagonisti, recuperando quelle gesta e quegli episodi che manifestarono un forte desiderio di rivalsa e di rivincita. Una storia che si esprimeva anche attraverso dei simboli di unità, primo fra tutti la bandiera tricolore.
Il 9 agosto 1916 è il primo giorno di pace di Gorizia italiana e, in questa lezione -spettacolo vogliamo raccontare la storia proprio partendo da giorni di pace e non di conflitto.
LA LEZIONE SPETTACOLO
Lezione spettacolo teatrale con gli attori di Theama Teatro Fonti e citazioni: “Quel giorno a Gorizia” di A. Baruzzi”; “La presa di Gorizia” di T. Ficalora
Lo scopo è quello di mostrare come un tema drammatico e complesso come quello della conquista della città di Gorizia, possa essere trattato per coglierne gli aspetti più profondi legati ad una educazione al senso dell’Unità Nazionale, al civico vivere, alla conoscenza della storia italiana. Un avvenimento che rischiava di essere lasciato ai margini della storia viene riportato alla luce attraverso la narrazione delle vicende di un uomo che con uno straordinario atto di eroismo riuscì a riportare l’attenzione dell’opinione pubblica su come la guerra fosse portata avanti, in tutti i suoi aspetti, da “uomini qualunque”, e non dai comandanti dell’esercito, dotati di grande spirito di sacrificio, con uno spiccato slancio ideale verso l’unità nazionale e ai valori ad essa legati. Una guerra di uomini indifesi, con i loro piccoli e grandi difetti, provenienti dalle classi più disagiate del paese. Una storia scritta dagli umili così come spesso avviene per la storia dell’umanità. Una storia di guerra che anela alla pace! Il testo riporta una cronaca di guerra in prima persona, integrata da documentazione cronachistica dell’epoca, che racconta con semplicità i fatti storici, andando oltre la storiografia contemporanea. Un modo “altro” per studiare la storia italiana ed approfondire tematiche legate all’apprendimento curricolare, lasciandosi trasportare dalla carica emotiva delle parole “in diretta” e dalla narrazione dei protagonisti delle battaglie più importanti della prima parte del conflitto mondiale, raccontate pochi momenti dopo l’accadimento dei fatti.
Ad ogni lezione verrà distribuita agli studenti partecipanti una bandierina tricolore, a ricordo della giornata, con simbolicamente riportate tre date importanti nello svolgersi delle vicende del primo conflitto mondiale: 24 maggio 1915 (entrata in guerra dell’Italia), 9 agosto 1916 (entrata dell’esercito italiano in Gorizia), 4 novembre 1918 (sigla dei trattati di Pace). Questa azione vuole ribadire il carattere didattico dell’iniziativa ed accrescerne la valenza formativa anche in termini di educazione civica.
Nel 1996, con legge n. 671 del 31 dicembre, è stata istituita la giornata del Tricolore per celebrare il bicentenario della nascita a Reggio Emilia del tricolore italiano, che avvenne ufficialmente il 7 gennaio 1797, quando il Parlamento della Repubblica Cispadana, su proposta del deputato Giuseppe Compagnoni, decreta "che si renda universale lo Stendardo o Bandiera Cispadana di Tre Colori Verde, Bianco, e Rosso, e che questi tre Colori si usino anche nella Coccarda Cispadana, la quale debba portarsi da tutti". La bandiera della repubblica è il tricolore italiano: verde, bianco e rosso, a bande verticali e di eguali dimensioni.
Durata della lezione spettacolo: 50 minuti + un tempo di confronto e dibattito con gli studenti
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