Rete solidale dei Giovani
(vedi Bollettino Ufficiale della Regione del Veneto n. 44 del 8 giugno 2012, determina n. 139 del 23 maggio 2012)
ROSA', I GIOVANI LAVORANO PER LA COMUNITA' (il comunicato)
Progetto regionale che premia i giovani impegnati nel volontariato.
Dalla Regione Veneto un finanziamento al progetto ideato dagli Amici del Villaggio che avvia i giovani rosatesi al lavoro nel sociale.
Mettendo in rete diverse associazioni e coinvolgendo nel progetto il comune, come ente capofila, è stato redatto un piano di lavoro che coinvolge i 14 giovani della neonata Assemblea dei Giovani. Dopo un corso di avviamento, tenuto da assistenti sociali e da counselor interculturali, i giovani, a seguito di un periodo certificato di volontariato, riceveranno in premio dei buoni per ulteriori 430 ore retribuite per assistenza da svolgere presso famiglie, centro anziani, istituto Palazzolo e servizio alla Pro Loco. Una bella opportunità per mettere a frutto il tempo libero!
Gli enti coinvolti sono: Rosà Proloco, l’associazione Scuole Rosatesi Onlus, il Centro Diurno Anziani, i quartieri Nuovo e Cusinati, le parrocchie di Rosà e Cusinati.
L’Assemblea dei Giovani è nata su iniziativa degli ex consiglieri del Magnifico Consiglio dei Ragazzi di Rosà. L’adesione è libera ed è aperta a tutti i giovani dai 13 anni in su che condividano i principi di cittadinanza, partecipazione alla vita pubblica e solidarietà come ben descritti nello statuto.
Questo specifico progetto, dal titolo “Rete solidale dei giovani”, vuole avviare la collaborazione tra generazioni e creare una rete tra giovani e associazioni già attive nel tessuto sociale. E’ stato riconosciuto all’interno del progetto “Giovani, cittadinanza attiva e volontariato” della Direzione Regionale dei Servizi Sociali e l'Osservatorio Regionale per le Politiche Sociali.
COSA FARANNO I GIOVANI
I giovani coinvolti, in collaborazione con i soggetti aggregati, si attivano in azioni di volontariato nel mondo del sociale: assistenza a persone con disabilità e ad anziani, azioni di supporto a famiglie immigrate.
I giovani coinvolti, coadiuvati da operatori esperti, progettano e attivano forme di accoglienza, accompagnamento, assistenza, animazione, compagnia, alle persone individuate residenti nelle strutture del territorio e nei quartieri. Per il conseguimento della finalità verranno coinvolti anche giovani in pericolo di esclusione sociale. Per le varie tipologie di intervento i giovani coinvolti riceveranno formazione specifica.
COSA SERVE A ROSA'
Il territorio comunale si caratterizza per una grande presenza di stranieri residenti che, per necessità lavorative sono emigrati dai loro paesi di origine. Nelle scuole sono iscritti bambini di varie etnie con percentuali crescenti verso le classi inferiori. La presenza maggiore si registra nelle scuole d’infanzia, in alcuni casi del 30%. E’ evidente quindi il trend in crescita della multiculturalità e l’esigenza di attivare azioni di accoglienza a partire dalle famiglie.
I giovani partecipanti al progetto, assieme all’associazione Amici del Villaggio, con la quale collaborano dal 2006, hanno effettuato una ricerca “Popolazione straniera residente a Rosà” evidenziando che un numero rilevante di minori di famiglie immigrate non partecipano ad alcuna attività di aggregazione, come sport, attività estive organizzate, e sono particolarmente esposti a marginalità e insuccessi scolastici.
Per questo fenomeno si propone una attività di Peer-Educations con lo scopo di facilitare, nel periodo previsto dal progetto, le famiglie di immigrati aiutando i ragazzi tramite sostegno scolastico, animazione e/o semplice babysitteraggio.
Altro bisogno rilevato è la crescente necessità di persone anziane, anche sole, nel mantenere una socialità adeguata ed un stile di vita dignitoso. Attivo nel comune è il Centro Diurno Anziani che svolge la funzione di aggregazione durante le ore diurne ed è particolarmente utilizzato durante il periodo estivo. Il comune offre agli ospiti un ambiente protetto e confortevole unito al servizio di trasporto verso la struttura.
Al crescere della fascia di popolazione anziana, si manifesta sempre di più la necessità di dialogo intergenerazionale. La partecipazione o l’esclusione alle attività pubbliche, il sentirsi parte della comunità è un fondamento delle necessità umane, in particolar modo nelle fasce deboli. La vicinanza dei giovani, non solo come servizio di pratiche necessarie alla sussistenza ma anche come condivisione e compagnia, è importante per una vita serena di chiunque si trovi anziano, in condizioni di marginalità.
Tramite i servizi sociali sarà possibile avvicinare i giovani agli anziani con le attività previste dal progetto.
La presenza dell’Istituto Beato Palazzolo, casa di residenza femminile per persone con disabilità fisica e psichica, nel comune di Rosà è stato il motore di molte iniziative che hanno sensibilizzato i cittadini sul tema dell’handicap. Alcuni giovani che hanno già avuto la possibilità di frequentare la struttura testimoniano il valore della diversità. In continuazione a queste esperienze gli stessi propongono nel presente progetto, a tutti i partecipanti, ore di servizio all’interno dell’istituto.
I giovani partecipanti al progetto, assieme all’associazione Amici del Villaggio, con la quale collaborano dal 2006, hanno effettuato una ricerca “Popolazione straniera residente a Rosà” evidenziando che un numero rilevante di minori di famiglie immigrate non partecipano ad alcuna attività di aggregazione, come sport, attività estive organizzate, e sono particolarmente esposti a marginalità e insuccessi scolastici.
Per questo fenomeno si propone una attività di Peer-Educations con lo scopo di facilitare, nel periodo previsto dal progetto, le famiglie di immigrati aiutando i ragazzi tramite sostegno scolastico, animazione e/o semplice babysitteraggio.
Altro bisogno rilevato è la crescente necessità di persone anziane, anche sole, nel mantenere una socialità adeguata ed un stile di vita dignitoso. Attivo nel comune è il Centro Diurno Anziani che svolge la funzione di aggregazione durante le ore diurne ed è particolarmente utilizzato durante il periodo estivo. Il comune offre agli ospiti un ambiente protetto e confortevole unito al servizio di trasporto verso la struttura.
Al crescere della fascia di popolazione anziana, si manifesta sempre di più la necessità di dialogo intergenerazionale. La partecipazione o l’esclusione alle attività pubbliche, il sentirsi parte della comunità è un fondamento delle necessità umane, in particolar modo nelle fasce deboli. La vicinanza dei giovani, non solo come servizio di pratiche necessarie alla sussistenza ma anche come condivisione e compagnia, è importante per una vita serena di chiunque si trovi anziano, in condizioni di marginalità.
Tramite i servizi sociali sarà possibile avvicinare i giovani agli anziani con le attività previste dal progetto.
La presenza dell’Istituto Beato Palazzolo, casa di residenza femminile per persone con disabilità fisica e psichica, nel comune di Rosà è stato il motore di molte iniziative che hanno sensibilizzato i cittadini sul tema dell’handicap. Alcuni giovani che hanno già avuto la possibilità di frequentare la struttura testimoniano il valore della diversità. In continuazione a queste esperienze gli stessi propongono nel presente progetto, a tutti i partecipanti, ore di servizio all’interno dell’istituto.
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