6° Convegno - 22 ottobre 2011
“mettiamoci in gioco… con educazione”
La grande sfida educativa oggi è mettersi in gioco con la nostra storia sperimentando nuovi strumenti pedagogici e condividendo buone pratiche educative.
Il tema approfondito in questo convegno è la “Sfida Educativa”, quanto mai attuale e sentito da educatori e genitori, percepito come impegno sociale necessario per una nuova stagione pedagogica.
I vecchi modelli non funzionano più, sono gli stessi educatori, la scuola nel suo insieme a denunciarlo; è necessario un nuovo rapporto generazionale, un “patto educativo”, per garantire una preparazione adeguata ai nuovi cittadini, ai bambini e ai ragazzi.
Scarica il programma : parte 1 , parte 2.
In questo convegno impareremo che esistono altre modalità, più attuali e promettenti per educare. Ma anche ci metteremo alla prova per escogitare altri modi, più consoni alla nostra realtà. Tutto coordinato e proiettato ad un unico fine, tutti assieme, collaborando come genitore, come educatore, come scuola.
Il convegno annuale “per costruire una città a misura di bambine e bambini, di ragazze e ragazzi”, organizzato dagli Amici del Villaggio è una straordinaria occasione per la comunità locale di approfondire temi riguardanti il mondo dell’infanzia. E’ aperto alla partecipazione di educatori, amministratori e genitori e segue il percorso dei nove passi UNICEF per costruire una città a misura di bambine e bambini.
Questo convegno in particolare, darà un contributo per affrontare il 4° passo che titola “realizzare un’unità di intervento o un meccanismo di coordinamento per i diritti dell’infanzia”, argomento che verrà affrontato nel 2012.
Un dato di partenza
L’emergenza educativa è oggi al centro dell’attuale dibattito pubblico dopo che per anni a livello politico e sociale è stata considerata quasi un fanalino di coda rispetto ai temi in agenda. la “questione educativa” resta il pilastro centrale per la società del terzo millennio.
Emerge dal Rapporto-proposta "La sfida educativa" curato dal Comitato per il progetto culturale della Cei e pubblicato dall’editrice Laterza: - la discussione sull’educazione e sulla scuola è spesso stata ridotta ad un terreno di battaglia per tecnici e funzionari o per specialisti di tecnologie informatiche - si legge nel Rapporto - la valenza educativa e culturale delle istituzioni formative è passata spesso in secondo piano, come se questa fosse marginale o solo funzionale ad interessi e sistemi sociali -
Da una ricerca condotta nel 2007 su Sussidiarietà ed educazione risulta che il 61% delle famiglie (e il 46% degli imprenditori) considera l’educazione la prima emergenza nazionale e che un altro 35% la considera tra le prime emergenze.
Per le società del passato l’educazione era un compito largamente condiviso; per la nostra essa sta diventando soprattutto una sfida. Se fino a ieri sembrava quasi scontato che una generazione dovesse farsi carico dell’educazione dei nuovi venuti, secondo la tradizione ereditata dai padri, oggi, chi più chi meno, tutti constatiamo la dissoluzione di questo automatismo, con tutti i rischi, ma anche con tutte le opportunità, che essa porta con sé. La differenziazione sociale e la crescente individualizzazione hanno ampliato enormemente la capacità di scelta delle persone. Ma proprio nel momento in cui diventa decisiva una pratica educativa fondata sulla consapevolezza e la responsabilità, capace di promuovere nelle giovani generazioni una stimolante ricerca di se stessi, la nostra società ha come abdicato al suo compito educativo. In nome di una sterile neutralità, ha abbandonato i giovani alla loro solitudine, sempre più in balia della violenza e della volgarità e sempre più incapaci di venire a capo della loro vita. Gli adulti, essi stessi disorientati e affaticati, sembrano assistere impotenti al malessere dei loro figli, timorosi di esercitare il loro impegno educativo; quanto a coloro che hanno il coraggio per farlo, essi ottengono spesso risultati deludenti. Di qui la crescente sfiducia che si riscontra un po’ ovunque nella stessa possibilità di educare.
…
Sulla base di questa consapevolezza, vorremmo promuovere nel nostro Paese una sorta di alleanza per l’educazione, coinvolgendo il maggior numero possibile di interlocutori, nei diversi luoghi in cui sappiamo che l’istanza educativa è cruciale.
...
La grande sfida educativa oggi è mettersi in gioco con la nostra storia sperimentando nuovi strumenti pedagogici e condividendo buone pratiche educative.
Il tema approfondito in questo convegno è la “Sfida Educativa”, quanto mai attuale e sentito da educatori e genitori, percepito come impegno sociale necessario per una nuova stagione pedagogica.
I vecchi modelli non funzionano più, sono gli stessi educatori, la scuola nel suo insieme a denunciarlo; è necessario un nuovo rapporto generazionale, un “patto educativo”, per garantire una preparazione adeguata ai nuovi cittadini, ai bambini e ai ragazzi.
Scarica il programma : parte 1 , parte 2.
In questo convegno impareremo che esistono altre modalità, più attuali e promettenti per educare. Ma anche ci metteremo alla prova per escogitare altri modi, più consoni alla nostra realtà. Tutto coordinato e proiettato ad un unico fine, tutti assieme, collaborando come genitore, come educatore, come scuola.
Il convegno annuale “per costruire una città a misura di bambine e bambini, di ragazze e ragazzi”, organizzato dagli Amici del Villaggio è una straordinaria occasione per la comunità locale di approfondire temi riguardanti il mondo dell’infanzia. E’ aperto alla partecipazione di educatori, amministratori e genitori e segue il percorso dei nove passi UNICEF per costruire una città a misura di bambine e bambini.
Questo convegno in particolare, darà un contributo per affrontare il 4° passo che titola “realizzare un’unità di intervento o un meccanismo di coordinamento per i diritti dell’infanzia”, argomento che verrà affrontato nel 2012.
- Data: 22 ottobre 2011 - inizio ore 8.30
- Luogo: Teatro Montegrappa - Via Cap. Alessio 7 - Rosà (Vicenza)
- Titolo: “mettiamoci in gioco… con educazione” La grande sfida educativa oggi è mettersi in gioco con la nostra storia sperimentando nuovi strumenti pedagogici e condividendo buone pratiche educative.
- Contenuti: Convenzione sui diritti dell’infanzia art. 2 - art. 3 - art. 6 – art. 12 .
- Obiettivo: Promuovere prima di affrontare il 4° dei 9 passi Unicef per costruire una città a misura dei bambini un coscienza comune sul temi dell’educare e un ”modus operandi” condiviso nell’ agire educativo.
- Modalità : dinamiche laboratoriali.
L’enunciato del 4° passo UNICEF
“Costruire una città a misura di bambine e bambini, 9 passi per l’azione”
“Costruire una città a misura di bambine e bambini, 9 passi per l’azione”
4.
Un’unità di intervento o un meccanismo di coordinamento
per i diritti dell’infanzia:
sviluppare strutture permanenti di governo locale
per assicurare un’attenzione prioritaria
alla prospettiva dei bambini.
“Emergenza Educativa”
Sintesi di alcuni dati empirici
Sintesi di alcuni dati empirici
Un dato di partenza
L’emergenza educativa è oggi al centro dell’attuale dibattito pubblico dopo che per anni a livello politico e sociale è stata considerata quasi un fanalino di coda rispetto ai temi in agenda. la “questione educativa” resta il pilastro centrale per la società del terzo millennio.
Emerge dal Rapporto-proposta "La sfida educativa" curato dal Comitato per il progetto culturale della Cei e pubblicato dall’editrice Laterza: - la discussione sull’educazione e sulla scuola è spesso stata ridotta ad un terreno di battaglia per tecnici e funzionari o per specialisti di tecnologie informatiche - si legge nel Rapporto - la valenza educativa e culturale delle istituzioni formative è passata spesso in secondo piano, come se questa fosse marginale o solo funzionale ad interessi e sistemi sociali -
Da una ricerca condotta nel 2007 su Sussidiarietà ed educazione risulta che il 61% delle famiglie (e il 46% degli imprenditori) considera l’educazione la prima emergenza nazionale e che un altro 35% la considera tra le prime emergenze.
tratto da http://www.progettoculturale.it/lasfidaeducativa/
Introduzione di C.Camillo Ruini al testo della Cei
Per le società del passato l’educazione era un compito largamente condiviso; per la nostra essa sta diventando soprattutto una sfida. Se fino a ieri sembrava quasi scontato che una generazione dovesse farsi carico dell’educazione dei nuovi venuti, secondo la tradizione ereditata dai padri, oggi, chi più chi meno, tutti constatiamo la dissoluzione di questo automatismo, con tutti i rischi, ma anche con tutte le opportunità, che essa porta con sé. La differenziazione sociale e la crescente individualizzazione hanno ampliato enormemente la capacità di scelta delle persone. Ma proprio nel momento in cui diventa decisiva una pratica educativa fondata sulla consapevolezza e la responsabilità, capace di promuovere nelle giovani generazioni una stimolante ricerca di se stessi, la nostra società ha come abdicato al suo compito educativo. In nome di una sterile neutralità, ha abbandonato i giovani alla loro solitudine, sempre più in balia della violenza e della volgarità e sempre più incapaci di venire a capo della loro vita. Gli adulti, essi stessi disorientati e affaticati, sembrano assistere impotenti al malessere dei loro figli, timorosi di esercitare il loro impegno educativo; quanto a coloro che hanno il coraggio per farlo, essi ottengono spesso risultati deludenti. Di qui la crescente sfiducia che si riscontra un po’ ovunque nella stessa possibilità di educare.
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Sulla base di questa consapevolezza, vorremmo promuovere nel nostro Paese una sorta di alleanza per l’educazione, coinvolgendo il maggior numero possibile di interlocutori, nei diversi luoghi in cui sappiamo che l’istanza educativa è cruciale.
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tratto dal volume “La Sfida Educativa” - Laterza Editore
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