Primavera a Colori 2019 Welcome Back
Primavera a Colori è una festa “contenitore” per tutte le cose che hanno a che fare con bambini e giovani.
Vuole portare l’attenzione della comunità sui diritti dell’infanzia, li porta in piazza attraverso tante attività divertenti, laboratori, esposizioni, musica ma anche cibo etnico e momenti di riflessione. Organizzata per l’11° volta dagli Amici del Villaggio, quest’anno si fa in tre e tratta il tema del “coraggio”. Una cena per raccogliere finanziamenti destinati all’educazione di bambini meno fortunati in India si è già svolta, una seconda sarà il 17 novembre.
La festa è domenica 12 maggio, dalle 9:00 alle 17:30, all’Oratorio di Rosà, con stand gastronomico dai sapori da tutto il mondo. Vi partecipano tutte le scuole di Rosà con i loro laboratori attivi, associazioni che trattano temi legati all’infanzia e sportive. Completa il programma una tavola rotonda, alle 10.30 nel salone dell'Oratorio, dal titolo "Missionari anche a casa nostra" dove per il primo anno verrà consegnata una borsa di studio intitolata a Padre Bruno Marchetti. Si parlerà di senso di comunità, a seguire un momento comunitario di preghiera con testi di diverse religioni, cattolica, ebraica, mussulmana. Scarica il volantino qui
il coraggio di agire
Il tema lanciato da questa edizione è “il coraggio di agire”, un’autentica sfida per le scuole. Una riflessione su come porsi di fronte all’educazione, insegnare alla ricerca della verità, al coraggio di fare delle scelte, al coraggio di esprimersi e non subire, anche a protestare se serve. Il coraggio è la forza di osare e andare oltre le proprie paure e le difficoltà che troviamo. A primo avviso semplice da capire quanto difficile da spiegare, perché ognuno di noi lo può vivere e interpretare in modo del tutto personale. Il coraggio di agire è prendere coscienza che a fronte di un problema posso fare qualcosa, posso agire e non subire, posso provare a fare un piccolo passo. E’ prendere atto che se ogni giorno faccio un piccolo passo posso provare a cambiare quello che mi sta a cuore. E’ una presa di responsabilità: anch’io posso fare qualcosa. Posso fare qualcosa e devo fare qualcosa per migliorare me stesso, l’ambiente, le relazioni tra il gruppo in cui vivo.
L’esempio più attuale è la determinazione dei 14enni che si stanno muovendo a livello globale per il clima. E’ un messaggio forte per far riflettere in modo profondo la comunità su che mondo vogliamo per i nostri figli. “Un giorno la paura bussò alla porta. Il coraggio andò ad aprire e non trovò nessuno.”Martin Luther King
Grande Oz!
Al trio si aggiunge presto un bizzarro Leone Codardo, ben lontano dal coraggioso stereotipo di re della foresta:
“Il Re degli Animali non dovrebbe essere un codardo!” disse lo Spaventapasseri.
“Lo so” rispose il Leone asciugandosi una lacrima con la punta della coda. “ma davanti al pericolo il cuore mi batte forte e questo mi rende infelice”.
“Almeno tu hai un cuore” disse l’Uomo di Latta “io no. Per questo faccio un lungo viaggio: per chiedere al Grande Oz di darmi un cuore”.
“Io invece lo pregherò di darmi un po’ di cervello” lo informò lo Spaventapasseri.
“E io lo supplicherò di farmi tornare nel Kansas” aggiunse Dorothy
“Credete che Oz potrebbe darmi un po’ di coraggio?” chiese il Leone Codardo.
“Sì, se può dare a noi un cuore, un cervello e il Kansas!” rispose Dorothy.
Il Leone Codardo ci ricorda che serve sempre almeno un pizzico di coraggio per affrontare nuove sfide, per intraprendere nuove strade o solo per provare ad immaginarsi in ruoli diversi.
Chi conosce la storia del Mago di Oz, ricorderà perfettamente che il Mago non regala nulla che i bizzarri personaggi non abbiano già in sé. Nel corso delle peripezie per raggiungere la Città di Smeraldo dove risiede il Mago, lo Spaventapasseri dimostra di avere un intuito fine ed efficace, il Boscaiolo di Latta mostra solidarietà e compassione per i suoi amici e il Leone Codardo affronta con grande valore molti pericoli. Insomma, la formazione accompagna a risvegliare, stimolare e riscoprire abilità e competenze che abbiamo dentro di noi:
(…) allora Oz prese la sua testa, la svuotò della paglia e ne riempì la parte più alta con un bel po’ di crusca, di aghi e di spilli, poi aggiunse della paglia nuova e rimise la testa al suo posto.
“Ecco d’ora in poi sarai un grand’uomo, perché ti ho dato un cervello della migliore qualità. Come ti senti?”
“Mi sento davvero saggio, e quando mi sarò abituato al cervello saprò tutto!” esclamò felice lo Spaventapasseri.
Poi Oz si rivolse all’Uomo di Latta:” Devo fare un buco nella lamiera per darti il cuore”
“Fai pure, non sentirò dolore” rispose il Boscaiolo. Oz allora fece un buco nel petto di latta e ci mise dentro un bel cuore di seta rossa e pieno di segatura.
“Ora hai un cuore che ogni uomo vorrebbe avere”.
“Ti sono molto grato” rispose sincero il Boscaiolo.
Quando toccò al Leone Codardo, Oz prese da un armadietto una bottiglia che conteneva un liquido verde-oro, che il Leone annusò disgustato.
“Bevilo” disse Oz.
“Cos’è?” chiese il Leone.”
Se fosse dentro di te sarebbe coraggio, perché il coraggio è sempre dentro di noi, ma finché non lo bevi non si può chiamare così. Il Leone bevve.
“Come ti senti?” chiese Oz.
“Pieno di coraggio!”.
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