We Can Do It!
Dalla classe 3°G della Istituto Comprensivo A.G. Roncalli di Rosà è stata realizzata una mostra fotografica sul tema della condizione femminile dall‘800 ai giorni nostri. Attraversando gli ultimi 200 anni è visibile lo straordinario progresso nel riconoscimento dei diritti delle donne mentre si ripercorre la storia dello stesso periodo.
Diritti da sempre negati vengono conquistati con orgoglio, come testimonia l’icona di “Rosie the riveter”, lavoratrice alle fabbriche belliche del secondo conflitto mondiale: “We Can Do It!” “Possiamo farlo anche noi!” riferito ai lavori maschili.
La ricerca meticolosa e ben esposta verrà inaugurata Lunedì 11 Maggio 2015, alle ore 18.00, presso l’auditorium dell’Istituto comprensivo A.G. Roncalli. Sarà visitabile fino al 6 Giugno.
Diritti da sempre negati vengono conquistati con orgoglio, come testimonia l’icona di “Rosie the riveter”, lavoratrice alle fabbriche belliche del secondo conflitto mondiale: “We Can Do It!” “Possiamo farlo anche noi!” riferito ai lavori maschili.
La ricerca meticolosa e ben esposta verrà inaugurata Lunedì 11 Maggio 2015, alle ore 18.00, presso l’auditorium dell’Istituto comprensivo A.G. Roncalli. Sarà visitabile fino al 6 Giugno.
Rosie the Riveter
Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
Rosie the Riveter (tradotto: Rosie la Rivettatrice) è un'icona culturale degli Stati Uniti, che rappresenta le donne americane che lavoravano nelle fabbriche durante la seconda guerra mondiale, molte delle quali erano impiegate in stabilimenti che producevano munizioni e rifornimenti di guerra, spesso sostituendo gli uomini impegnati nell'esercito. Rosie the Riveter è comunemente usata come simbolo del femminismo e del potere economico delle donne. Il nome sembra derivare dal soprannome di Rosie Bonavitas, una lavoratrice presso la Convair di San Diego, in California.
Nella cultura americana la figura di Rosie the Riveter è tuttavia associata maggiormente a Rose Will Monroe, una rivettatrice della Willow Run Aircraft Factory di Ypsilanti, in Michigan, che comparve in un filmato di propaganda della seconda guerra mondiale.
Storia
Il termine "Rosie the Riveter" apparve per la prima volta nel 1942 in una canzone omonima scritta da Redd Evans e John Jacob Loeb. Il brano descrive Rosie come una lavoratrice instancabile in catena di montaggio, facendo la sua parte per assistere lo sforzo bellico americano, ed è stato registrato da numerosi artisti, tra cui il jazzista Kay Kyser e The Four Vagabonds.
Mentre le altre ragazze frequentano i loro cocktail bar preferiti,
Versando Martini secco e ruminando caviale,
C'è una ragazza che le fa vergognare,
Rosie - è il suo nome.
Per tutto il giorno,
Che ci sia la pioggia o il sole
Lei fa parte della catena di montaggio.
Sta facendo la storia,
Lavorando per la vittoria
Rosie the Riveter
We can do it!, poster di J. Howard Miller del 1943 ispirato a Rosie the Riveter |
Nel 1943, prendendo spunto dalla canzone, il comitato per il coordinamento della produzione bellica della Westinghouse Electric (la compagnia da cui è scaturita la CBS) incaricò l'artista J. Howard Miller di realizzare un poster di propaganda per sostenere l'impegno statunitense nella seconda guerra mondiale. Uno di questi poster, il famoso We Can Do It!, raffigura una donna le cui sembianze si basano su una foto scattata a Geraldine Hoff (poi Doyle) (1924-2010), un'operaia diciassettenne in una fabbrica del Michigan, ed è successivamente divenuto il simbolo di Rosie the Riveter.
L'opera di Miller è riprodotta su un francobollo delle poste statunitensi emesso nel 1999.
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